- No! No! No! E ancora no! - La voce sale alta sul brusio di tutti. - Non è ancora tempo di riprendere i battesimi! Farlo in questo momento significherebbe sfidare la Corte d'Olanda e condannarsi al patibolo! È questo che volete!? E chi annuncerà l'Avvento del Signore quando avrete fatto tutti la fine del povero Trijpmaker e dei suoi compagni!?
Non se lo aspettava, il buon Elia svevo, di essere contestato, sperava lo accogliessimo come un padre. E invece... È lí, rosso in faccia e pronto a contraddirsi per l'esasperazione.
Enoch non si scompone, la barba ad angolo acuto puntata verso l'avversario, un profeta contro l'altro: il libro dell'Apocalisse non parla di questo. Lo guarda negli occhi, con l'abbozzo di un sorriso.
- So che non può essere il martirio a spaventare fratello Melchior, lo so perché nessuno piú di lui ha patito le pene dell'esilio e le difficoltà della testimonianza -. Una pausa studiata, magistrale. - Quello che teme è che in poche ore, senza lasciarci il tempo di scappare o spedire una lettera, l'autorità dell'Aja ci rintracci e ci piombi addosso, catturandoci tutti quanti -. L'attenzione è tutta per lui adesso. - Ma quanti siamo? Ce lo siamo mai chiesti? E cosa siamo disposti a tentare in vista dell'Ultimo Giorno? Io vi dico, fratelli, che con l'aiuto del Signore noi possiamo essere piú veloci del braccio armato degli iniqui, può esserlo il nostro messaggio, l'annuncio del Giudizio.
Hofmann, corrucciato, lotta contro l'amarezza che lo pervade. Matthys insiste: - È vero: possono inseguirci, infiltrare delle spie, scoprire i nostri nomi, le nostre case sicure. Ebbene, perché dovremmo fermarci per questo!? Nella Bibbia è scritto che Cristo dovrà riconoscere i suoi santi. Pietro nella sua lettera incita i fedeli ad affrettare la venuta del giorno di Dio -. Cita a memoria i passi di cui piú volte abbiamo discusso: - «Noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia». E ancora Giovanni afferma che «chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta». Ma come faranno i giusti ad ascoltarci se noi non parleremo loro!? Come potranno distinguere lo spirito di verità da quello dell'errore, se non scenderemo in campo aperto a lottare!? Come, se non avremo il coraggio di battezzarli, di predicare, di raggiungerli con il messaggio di speranza, sfidando gli editti e le leggi degli uomini!? Dobbiamo essere piú scaltri di loro! O forse crediamo che soltanto scrivendo trattati teologici e belle lettere potremo adempiere al nostro compito!? - Il tono sale, ferreo, le parole: colpi di martello sull'incudine. - Quanto, fratelli, quanto i santi apostoli ci hanno messo in guardia dagli anticristi, dai falsi profeti e i seduttori che nell'ultima ora imperversano sulla terra, per distogliere gli eletti dal loro compito!? Il nostro compito. Il Vangelo dice: «Convincete coloro che sono vacillanti, altri salvateli strappandoli dal fuoco». Il fuoco dei roghi che in tutti i Paesi Bassi si stanno approntando per noi, fratelli, per chiuderci la bocca e impedire che si prepari il campo per l'Avvento di Cristo e della Nuova Gerusalemme! E noi dovremmo piegare la testa e attendere il boia!?
La sua voce danza, è una musica prorompente, un tuono che comincia da lontano, rimbalza nello stomaco e si placa all'improvviso. I confratelli sono divisi, il carisma di Elia contro il fuoco di Enoch, gli animi si scaldano.
Hofmann si alza in piedi, scuotendo la testa: - Il giorno del Signore è ormai prossimo. Questo è testimoniato da molti segni, primo fra tutti il potere dell'iniquità che ci perseguita cosí crudelmente in Germania e qui in Olanda. Ecco perché il nostro compito è quello di attendere e testimoniare. Attendere Cristo, sí fratelli, e quel potere che solo piegherà le nazioni e cancellerà il male in eterno. Fratello Jan, - si rivolge solo a Matthys adesso, - l'attesa non può che essere breve. Le tenebre stanno già diradandosi e la vera luce già risplende. Giovanni ci dice: «Non amate il mondo, né le cose del mondo!» E cosí Paolo. Dobbiamo guardarci dalla superbia in questo momento critico, essere umili e aspettare, fratello, aspettare e soffrire mantenendo salda la pace dentro di noi -. Uno sguardo sui nostri volti. - Sarà presto. Questo è certo.
Matthys: occhi acuminati, sembra non respirare: - Ma l'ora è giunta! È adesso! Adesso Cristo ci sta chiamando a muoverci! Non domani, non l'anno prossimo, ora! Abbiamo parlato tanto del ritorno del Signore da non accorgerci che esso è già qui, sta succedendo, fratelli, e se non ci metteremo in marcia il Regno ci sfuggirà senza che noi ce ne accorgiamo, troppo presi dai nostri trattati di teologia! - Corre alla finestra, quando la spalanca sui sobborghi di Amsterdam, un brivido mi scorre lungo la schiena. - Cosa aspettiamo ad abbandonare Babilonia, questo bordello di mercanti, e a marciare là fuori!? Chiamiamo all'adunata il popolo degli eletti e combattiamo la battaglia armati della Parola del Signore!
Hofmann arranca, sconvolto: - Queste idee finiranno con lo scatenare una guerra civile! E non è a questo che siamo stati,chiamati!
Gli occhi di vetro di Matthys sono fissi, assassini, la risposta è pronta, il sibilo di un serpente: - Questo lo hai deciso tu.
Le due fazioni esplodono, sono ormai nette e divise, volano insulti, e anche qualche sputo ben mirato. Cerco di mettere calma tra i nostri, senza accorgermi che lo sguardo compassionevole di Hofmann si è posato su di me, su quello che proprio non pensava di trovare dalla parte opposta. Forse cerca aiuto, chiede che io faccia ragionare Matthys, in nome del nostro sodalizio strasburghese.
- Fratello, almeno tu, parla a questi folli. Non sanno quello che dicono.
Ho soltanto poche parole di commiato: - Lascia parlare la follia e la disperazione: questo è quello che abbiamo nel nostro sacco.
Lo spengo del tutto. Resta lí, rabbuiato nella crepa che lo ha inghiottito. Sa che il fuoco di Enoch incendierà la pianura.
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