Norimberga, Franconia, 10 ottobre 1524

Articolo quarto: [...] Perciò noi avanziamo questa richiesta: se uno ha un ruscello e, con sufficiente documentazione, può dimostrarne la proprietà, avendo comprato il corso d'acqua in buona fede, allora non vogliamo espropriarlo con la violenza, ma addivenire a un accordo fraterno con lui. Chi però non può dimostrare adeguatamente tutto questo, deve restituirlo alla comunità, come è giusto.
Articolo quinto: [...] che una comunità abbia la libertà di permettere che ognuno possa raccogliere e portarsi a casa, senza pagare, la legna che gli è necessaria per il fuoco e anche quella che gli serve per costruire [...]
Articolo sesto: Siamo enormemente gravati dal servigio che dobbiamo prestare al signore e che viene continuamente aumentato [...] Facciamo richiesta che venga ammesso, come è giusto, di non gravarci piú in questo modo, ma di permetterci [...] di prestare il servigio allo stesso modo dei nostri genitori e soltanto secondo la parola di Dio.

Entriamo a Norimberga dalla porta piú a nord. Sulla sinistra, le torri imponenti della Fortezza imperiale ci ricordano quello che già sappiamo: questa città è una delle piú grandi, piú belle e piú ricche di tutta Europa. Davanti a noi si arrampicano fino al cielo le sagome slanciate dei campanili di San Sebaldo, e ai due lati della strada pittori e scultori seguono il lavoro nelle loro botteghe. Ottilie giura che la casa del grande Albrecht Dürer è a pochi passi da qui. Quella di Johannes Denck, con il quale dovremmo incontrarci già questa mattina, è invece dalle parti della Königstrasse, all'angolo sud del rombo che delimita il cuore della città.
Passiamo dalla Piazza del Mercato, inebriata dall'odore di incensi, profumi e spezie delle Indie, i colori delle sete cinesi che fluttuano al sole, i sette Elettori che si inchinano all'Imperatore proprio sopra le nostre teste, sull'orologio della Chiesa di Nostra Signora.
Hans Hut, il libraio, da quando siamo entrati in città, si attarda con il Magister subito dietro di noi, a passo volutamente piú lento. Motivo: sostiene che a Norimberga, da qualunque porta entri, chiunque segua istintivamente il fluire della folla si troverà presto o tardi adagiato da una corrente invisibile sulla Piazza di San Lorenzo. Cosí, per non influenzare il risultato dell'esperimento, si mantiene a distanza, dato che queste strade non hanno per lui alcun segreto. Nonostante questa precauzione, la dimostrazione viene ugualmente falsata, poiché le torri di San Lorenzo appaiono in tutta la loro imponenza non appena attraversiamo il ponte sul fiume che taglia la città.

***

C'è un via vai frenetico nella stamperia. Giornata di incontri importanti: un ribollire di contatti, dialoghi, progetti che preannunciano nuove settimane di terremoto e rivolgimenti. I contadini sono scatenati: non passa giorno senza che arrivino notizie di saccheggi, insurrezioni, banali risse che si trasformano in tumulti, di regione in regione. La rete di contatti che il Magister va coltivando con ossessiva precisione da anni, è estesa e ramificata e non cessa mai di allargarsi e fornire notizie. In piú c'è la stampa, appunto; questa tecnica stupefacente, che come un incendio d'estate secca e ventosa, si sviluppa giorno dopo giorno, ci dà idee in quantità per inviare lontano e piú velocemente i messaggi e gli incitamenti che raggiungono i fratelli, spuntati come funghi in ogni anfratto del paese.
I due apprendisti sono furiosamente al lavoro, nella grande stamperia di messer Hergott in Norimberga. Le mani trasformano l'inchiostro sulla semplice carta in caratteri di piombo che moltiplicano le parole. Rapide occhiate e dita agili che ricompongono gli scritti del Magister: proiettili che verranno scagliati in tutte le direzioni dal piú potente dei cannoni. Il torchio, nell'angolo, sembra dormire in attesa di imprimere il suggello finale.
Non è stato difficile convincerli. Hergott è fuori città per una settimana e la presenza contemporanea di Hut, Pfeiffer, Denck e Magister Thomas avrebbe convinto chiunque: il turbinio dei discorsi, la passione e la fede di questi uomini, persuaderebbero i morti a tornare al lavoro.
Sorrido trasognato, comunque attento al dialogo che si svolge (attorno al tavolo, sul retro della stamperia. Discutono fitti. Hans Hut è di queste parti, dimora a Bibra, poche miglia da qui, eccellente diffusore di stampe già da qualche anno. Stampò le prime parti del Vangelo tradotto da Lutero, e ciò gli valse molto credito, che però non riscosse ai banchi dei principi. Data l'ingente mole di lavoro sta cercando di aprire una stamperia propria, a Bibra: iniziativa importante, che forse vedrà la luce in queste settimane. In ogni caso, conosce tutte le tecniche correnti di stampa e il suo parere è imprescindibile.
Johannes Denck dimostra i miei anni, scaltro come una faina, anch'egli di queste parti, ben conosciuto dalle autorità locali, ma già da parecchio tempo in giro per contrade e paesi fino alle regioni del Mare del Nord. Provocatore, agitatore di mestiere, bisogna averlo amico per evitare che il suo spirito libero ti si rivolti contro. Un'intelligenza brillante mostra anche per le Scritture: la città è in subbuglio per una sua orazione dove elencava quaranta paradossi riscontrati nei Vangeli. Dice che per il fedele «non c'è altra guida» nella lettura «che il mondo interiore di Dio, che proviene dallo Spirito Santo». Il Magister ne apprezza l'acume, la scaltrezza e il bagaglio di notizie che ha riportato dai suoi viaggi. Il testo che ha scritto a Mühlhausen e che abbiamo portato qui parla anche di queste cose.

- Quell'ammasso di carne flaccida che risiede a Wittenberg, fra' Soppiattone, vuole tenere la Scrittura ben lontana dagli occhi dei contadini. Ha paura di essere sbalzato dal trono su cui poggia il culo! I contadini dovrebbero tenere la testa bassa sull'aratro mentre lui fa il nuovo Papa! Quest'infamia non deve durare oltre, va smascherato! La parola del Signore deve essere accessibile a tutti, soprattutto gli umili devono poterla incontrare direttamente e meditarla in coscienza, senza per forza passare dalla bocca bavosa degli scribi.
È il Magister che parla. Denck annuisce e interviene: - Questo è senz'altro vero. Ma bisogna fare i conti anche con altri problemi. I contadini non sono tutto. Ci sono anche le città: avete visto a Mühlhausen. Come ti dicevo, ho trascorso mesi incredibili in questo porto del Mare del Nord, Anversa. Lí i mercanti sono ricchi e forti, il traffico delle navi aumenta di ora in ora e la città ribolle di animi inquieti. C'è un fratello lí, un copritetti d'ardesia, per molti rozzo e ignorante, che predica e incita alla ribellione degli spiriti liberi contro gli empi. Vedessi chi riesce a tirarsi dietro: pellicciai, armatori, mercanti di pietre con le loro famiglie illustri, assieme a birrai, carpentieri e vagabondi. C'è la grana insomma, e la grana serve a sostenere tutte le cause. I fottuti borghigiani delle nostre città sono bigotti e inclini a barattare piccoli vantaggi con la sottomissione dei contadini e la conservazione dei principi. Sono i loro culi che vanno presi a calci!
- Se riusciamo a impadronirci delle loro botteghe per stampare i nostri scritti non c'è poi cosí bisogno di grana! - se la ride Hut.
- Ma sta' zitto, che sono mesi che fai progetti per la tua nuova stamperia e intanto ci costringi a fare i saltimbanchi! - lo sfotte Pfeiffer.
- No, no, stavolta si fa! In meno d'un mese sarà pronta. Mi hanno assicurato che il torchio è già in viaggio e se non ci fosse tanta confusione in giro sarebbe già pronta da settimane.
Denck gli dà di gomito: - Eh già che a te cuor di leone la confusione non piace...
Scoppiamo a ridere.
Nel frattempo gli apprendisti di Hergott non hanno mai alzato la testa dal tavolo di composizione: ne avranno ancora per un pezzo. Da un po' di tempo osservo una cesta ricolma di strisce di carta di varie dimensioni. La indico a Hut: - A cosa serve?
- A niente. Sono gli scarti: questo torchio imprime quattro pagine su ogni foglio grande. Quando le tagli ne rimane sempre d'avanzo.
- Si possono stringere i caratteri e ottenere un margine d'avanzo piú grande?
- Sí, ma perché? Non ti basta tutta questa carta sprecata?
- Forse è una sciocchezza, ma pensavo che oltre allo scritto del Magister, da ogni imprimatur si potrebbero ottenere dei fogli sfusi, dove esprimere in poche righe efficaci il nostro messaggio, cosí da portarceli dietro agevolmente, e poterli distribuire a mano nelle campagne, in giro. Potremmo farli circolare attraverso i fratelli sparsi ovunque, potremmo raggiungere tutti, non so, è un'idea...
Silenzio. Pfeiffer dà una manata sul tavolo: - Potremmo stamparne centinaia! Migliaia!
Gli occhi del Magister lampeggiano come quando si accinge a uno dei suoi sermoni, il suo sorriso mi fa avvampare.
- Sei diventato grande, ragazzo: dovrai solo imparare a sostenerle con piú forza le tue idee.
Hut afferra una striscia di carta dal cesto, prende penna e calamaio e inizia a far di conto. Borbotta tra sé: - Può funzionare, può funzionare...
Quasi si ribalta dalla sedia per girarsi e gridare agli stampatori: - Fermi voi due! Fermate tutto!

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