Mühlhausen, 10 marzo 1525

La riunione è a casa del pannaiolo Briegel. Pfeiffer e il Magister dovranno discutere con i rappresentanti del popolo quali rivendicazioni presentare in Consiglio municipale. Hanno invitato anche me, mentre Ottilie andrà a parlare alle donne della città. Briegel è un piccolo commerciante e cosí Hülm, fabbricante di vasellame e intagliatore. Portavoce dei contadini è il piccolo e irsuto Peter, faccia ruvida e occhi neri, spalle smisuratamente larghe, tornite dal lavoro nei campi.
Una casa umile, ma solida e pulita, ben diversa dalle stamberghe che abbiamo visto a Grünbach.
Briegel parla per primo e fa il punto della situazione.
- Dunque le cose stanno cosí. Possiamo mettere in minoranza i rappresentanti delle corporazioni. Noi proporremo l'allargamento del voto anche ai cittadini che non fanno parte dei mestieri, purché abitino entro le mura o nelle borgate a ridosso delle mura. Qualcuno di quei grassoni potrà anche fare un po' di chiasso, ma sanno bene che il popolo è tutto dalla nostra parte e penso che pur di evitare la rivolta accetteranno il nuovo ordinamento.
Lascia la parola a Hülm: - Sí. Penso anch'io che sia possibile imporre il nostro programma, non vorranno certo rischiare i loro patrimoni. In fondo chiediamo soltanto che la cittadinanza possa decidere per se stessa, senza dover piú sottostare alle loro regole.
C'è un attimo di silenzio, un rapido sguardo tra Pfeiffer e il Magister. Sotto il tavolo, un grosso cane grigio si accoccola sui miei calzari: gli accarezzo un orecchio mentre Pfeiffer prende la parola.
- Amici, lasciate che vi chieda perché dovremmo scendere a patti con un nemico che abbiamo già battuto. Come avete detto, la popolazione è dalla nostra parte, la città può essere difesa senza bisogno della sbirraglia municipale, possiamo farlo noi, senza difficoltà. Che interesse abbiamo a mantenere in Consiglio dei grassi mercanti?
Aspetta che le parole vadano a segno, poi riprende.
- Thomas Müntzer ha una proposta che mi sento di appoggiare di cuore. Buttiamo fuori le corporazioni e i birrai e diamo vita a un nuovo Consiglio.
Il Magister interviene d'impeto: - Un Consiglio Perpetuo, eletto da tutta la cittadinanza senza alcuna distinzione. Che ogni rappresentante e magistrato pubblico possa essere destituito in ogni momento, se gli elettori riterranno di non essere adeguatamente rappresentati e amministrati da lui. Il popolo potrebbe poi organizzarsi in assemblee periodiche per giudicare complessivamente dell'operato del Consiglio.
Hülm, perplesso, si liscia la barba con nervosismo: - È un'idea ardita, ma potreste anche avere ragione. E come proponete che si organizzi la tassazione?
È Pfeiffer a rispondergli: - Che ognuno versi nelle casse municipali in base a quello che ha. Deve essere consentito a tutti di sfamare e vestire la propria famiglia. Per questo una parte delle tasse verrà destinata all'aiuto dei poveri e dei nullatenenti, una sorta di cassa di mutuo soccorso per l'acquisto del pane, del latte per i bambini, e tutto il necessario.
Silenzio. Poi un mugugno dal profondo del torace di Peter, il contadino scrolla la testa.
- Tutto questo va bene per la città, - le parole sdentate escono male, - ma cosa cambia per noi?
Briegel: - Non vorrete che Mühlhausen si faccia carico di tutti i casolari della regione, spero!
Il cane si è stancato di me e rotola piú in là, un calcio del padrone di casa lo fa allontanare svogliato. Si accuccia in un angolo e si mette a rosicchiare un osso polveroso.
Peter ricomincia: - I contadini lottano. I contadini devono sapere per cosa lo fanno. Noi vogliamo che questa città e cosí anche tutte le altre che decidono di appoggiarci sostengano le nostre richieste ai signori.
Non sta guardando Hülm né Briegel, ma Pfeiffer, dritto negli occhi.
- Noi vogliamo che i dodici articoli siano approvati da tutti.
Rido tra me, pensando che sono stato io a leggerglieli, proprio ieri, quando il testo è arrivato in città fresco di stampa.
Pfeiffer: - Mi sembra una proposta ragionevole - guarda Hülm e Briegel, zitti. - Amici, la città e la campagna non sono niente l'una senza l'altra. Il fronte deve rimanere unito, i nostri interessi sono comuni: una volta scacciati i grandi faccendieri saranno i principi a pagare!
Il suo incitamento rimane per un attimo sospeso sulla tavola, poi: - E sia - sbotta Hülm. - Che i dodici articoli siano approvati dalla città e inclusi nel nostro programma. Ma prima di tutto risolviamo le questioni qui, altrimenti finisce tutto in merda.

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