- Apri la Bibbia, amico mio.
La voce mi coglie all'improvviso dal tavolo al quale deve aver lavorato tutta la notte. Appena sveglio, la bocca impastata, mi volto in un mugugno: - Come?
Gli occhi gonfi di chi ha scritto a una luce troppo scarsa, indica il libro sul tavolo.
- La Prima lettera ai Corinzi: 7, 11-13. Leggi, ti prego.
- No Magister, dovete dormire almeno un poco o non avrete nemmeno la forza di parlare... Riponete la penna e sdraiatevi sulla branda,
Sorride: - Ho ancora tempo... Leggimi quel passo: 7, 11-13.
Scuoto la testa mentre apro la Bibbia e mi metto a cercare. La sua resistenza al sonno non smette ancora di impressionarmi.
- «Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro. Con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. Togliete il malvagio di mezzo a voi!»
Mentre leggo annuisce in silenzio. Sembra riflettere sulle parole, ripassarle a memoria. All'improvviso alza gli occhi, miracolosamente ancora svegli: - Tu cosa credi che intenda l'apostolo?
- Io, Magister...?
- Già. Cosa pensi che significhi?
Rileggo rapidamente le parole di San Paolo e la risposta mi esce dal cuore: - Che abbiamo fatto bene a incendiare il tempio dell'idolatria. Che i francescani di Neudorf si dicono fratelli, ma vivono nell'avarizia e spingono il popolo ad adorare le immagini e le statue.
- Voi lo avete fatto per zelo. Ma non credi ci sia qualcuno che ha ricevuto da Dio la spada proprio a questo scopo? Chi è «al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male»?
- Paolo afferma che l'autorità è preposta a questo scopo. Ma se non era per noi nessuno avrebbe castigato quella banda di idolatri usurai!
Si illumina: - Proprio cosí. Lo zelo degli eletti ha dovuto strappare la spada ai potenti per fare quello che essi non facevano: difendere il popolo e la fede cristiana. E questo non ci insegna forse che quando i governanti permettono che l'empietà si diffonda, allora tradiscono il loro compito e diventano complici della malvagità? Dunque, come i malvagi, secondo le parole dell'apostolo, vanno tolti di mezzo.
L'enormità di quelle parole mi colpisce come un pugno, mentre lui comincia a leggere dal suo manoscritto: - «Io affermo con Cristo e con Paolo, e in conformità all'insegnamento di tutta la legge divina, che si devono uccidere i governanti empi, particolarmente i preti e i monaci che rampognano di eresia il Santo Evangelo e non di meno pretendono di essere i migliori cristiani».
Non è possibile, deglutisco: - Magister, questo... è questo che predicherete oggi al cospetto dei duchi di Sassonia?!
Un ghigno, un lampo negli occhi, adesso piú svegli che mai.
- No, amico mio, non solo. Se non sbaglio ci saranno anche il cancelliere di corte Brück, il consigliere von Grefendorf, il nostro Zeiss, il borgomastro e tutto il consiglio cittadino di Allstedt.
Rimango impietrito, mentre lui si alza stirandosi le braccia.
- Grazie per l'aiuto a fugare ogni dubbio. Adesso credo che accetterò il tuo consiglio e mi sdraierò un poco. Ti prego di chiamarmi al rintocco della campana.
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